Comunicare è un mestiere diverso da quello dell’architetto e pensare che chi lavora nel campo dell’ architettura sia anche un buon comunicatore è un errore che di questi tempi non dovremmo più commettere.
Com’è il rapporto tra architetto e comunicazione?
Gli architetti ancora oggi tendono a condividere linguaggi e utilizzano tecnicismi che escludono audience più ampie, sono spesso autoreferenziali; così l’ architettura rischia di perdere una opportunità e di non comunicare correttamente al resto del mondo i propri valori.
Con questo presupposto alcuni personaggi illustri del mondo dell’architettura stanno cercando di trasformare la figura dell’architetto evidenziandone il valore sociale.
Uno su tutti è sicuramente Alejandro Aravena la cui storia e il cui modo di approcciarsi ad un progetto dovrebbe essere forma di ispirazione per coloro che hanno capito il valore fondamentale dello storytelling per comunicare i propri progetti.
Chi è Alejandro Aravena?
Nel 1995 Alejandro Aravena, deluso da una serie di committenze commerciali tra cui ristoranti e negozi, si ritira dal mondo dell’architettura e decide di aprire un Bar.
Il locale si chiamava “SIN NOMBRE” e per due lunghi anni vive di notte dietro un bancone. Svegliandosi alle cinque di pomeriggio e andando a letto alle dieci di ogni mattina. Un giorno indefinito del 1997 un amico scultore gli chiede di progettarli la casa. Aravena accetta ma ad una condizione: avrebbe voluto avere libertà totale sulle scelte progettuali senza intromissioni, e in cambio avrebbe rinunciato alla sua parcella.
Da quel momento in poi la sua carriera sarà costantemente in ascesa e lo porterà a vincere il Pritzker Prize comunemente chiamato anche “Nobel per l’architettura”.
Se vuoi sapere di più sul connubio Storytelling Architettura: ascolta la nostra puntata dedicata all’argomento:
https://www.spreaker.com/user/9822557/architettura